Cura della schiena

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Terapie per la cura di mal di schiena e cervicale a Palazzolo sull'Oglio, in provincia di Brescia

Il Poliambulatorio Moraschi a Palazzolo sull’Oglio è un centro altamente specializzato nella cura delle patologie che riguardano la colonna vertebrale diventato riferimento per tutti coloro che soffrono di mal di schiena nelle provincie di Brescia e Bergamo.
A contraddistinguere il Centro è l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione per la valutazione della postura e le terapie più innovative per la risoluzione delle problematiche della schiena e cervicale.
Le terapie possono essere effettuate singolarmente o abbinate fra loro, come indicato di seguito, ma sempre seguiti da un dottore Fisioterapista.

Il mal di schiena dipende spesso da molte cause concomitanti come discopatie, Ernie, Prorusioni, problematiche posturali, traumi, che andranno attentamente considerate per predisporre le terapie più opportune al fine di ritrovare il benessere perduto.

Terapia con Ozono Senza Aghi

"Centro esclusivo per Brescia e Bergamo".
Unico centro in Italia a disporre di ben 3 apparecchi di ultima generazione

La terapia con ossigeno-ozono senza aghi effettuata presso il Poliambulatorio Moraschi rappresenta una valida soluzione per la cura del mal di schiena anche nel caso di Ernie del disco, Protrusioni e Discopatie
In studio potrai effettuare trattamenti con un’innovativa apparecchiatura che, per la prima volta, consente una terapia con ozono intensiva, antinfiammatoria, mirata, profonda, non a contatto, senza l’utilizzo di aghi, senza dolore e senza rischi.

Al fine di ottenere i massimi benefici, per alcune problematiche della colonna e in base all'individualità di ogni persona, la terapia con Ozono Senza Aghi può essere associata a Hilterapia®  o a Laser Robotizzato ad alta potenza.
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Laser Robotizzato ad Alto Potenziale

Questa terapia trova indicazione in un gran numero di condizioni cliniche, incluso il mal di schiena e cervicale soprattutto in abbinamento alla terapia con Ozono Senza Aghi.
È estremamente utile nel trattamento di molte patologie dolorose su base degenerativa, per esempio a livello della colonna vertebrale. 
Il nostro centro è tra i pochi al mondo in grado di utilizzare anche 2 Laser Robotizzati in contemporanea.
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Ginnastica posturale 

Spesso è utile affiancare alle terapie una dettagliata analisi posturale che indicherà il percorso riabilitativo più efficace per il recupero del movimento e per la cura del mal di schiena. 
La tecnologia impiegata all’interno del Poliambulatorio Moraschi prevede l’utilizzo di apparecchiature computerizzate di ultima generazione.
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Massoterapia

Il massaggio ha lo scopo di ridurre il mal di schiena andando a togliere le tensioni, a migliorare la circolazione sanguigna e il trofismo dei tessuti e a favorire l'eliminazione delle scorie e dei depositi di grasso.
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Degenerazione e infiammazione della colonna vertebrale

La schiena è una parte del corpo umano formata da segmenti ossei, le vertebre, separate da dischi cartilaginei (composti da un nucleo centrale polposo circondato da un anello fibroso) e sostenute da muscoli che ne permettono il movimento. 


La colonna vertebrale è suddivisa in zona cervicale, dorsale, lombare e sacrale. 

Spesso trascurato e sottovalutato, il mal di schiena colpisce più di 15 milioni di persone in Italia ed è la prima causa di assenze sul lavoro.


Le cause sono molteplici e possono essere suddivise in tre categorie:

 

  • Traumatiche: dovute a traumi ossei o muscolo-articolari come il "colpo di frusta", una scorretta postura, un sovraccarico sportivo, sollecitazioni ripetitive nell’ambito lavorativo, ecc.
  • Degenerative: scoliosi, artrosi, ernia del disco, prorusioni, ecc.
  • Emotive: tensioni emotive, stress, ecc.

 

La discopatia è un’alterazione del disco intervertebrale che normalmente funge da ammortizzatore e permette di flettere ed estendere la colonna vertebrale. Quando il disco va incontro a fenomeni degenerativi inizia a indebolirsi e consumarsi perdendo spessore e funzionalità. Il fenomeno è facilmente visibile, sulla Risonanza Magnetica, perché si riduce sensibilmente lo spazio tra le due vertebre portando spesso alla formazione di ernie e protrusioni dovute alla deformazione e rottura del disco interposto.

I sintomi maggiori sono: dolore, formicolio, “scosse elettriche” e riduzione della sensibilità al braccio e/o alla mano o alla coscia,gamba e/o al piede.


L’ artrosi è una malattia cronica di tipo degenerativo, che colpisce le vertebre, ed è caratterizzata da cambiamenti dell’osso che provocano dolore e limitazione nei movimenti.


Ernia del disco

Terapia senza farmaci e chirurgia

L’ernia del disco è una delle cause più dolorose e critiche del mal di schiena. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto Superiore della Sanità consigliano di trattare questa patologia con metodi di cura non chirurgici.

Lo staff del Poliambulatorio Moraschi è specializzato nel curare i pazienti con ernia del disco e protrusioni discali.

I nostri specialisti visitano costantemente persone che soffrono di sintomi causati da gravi ernie del disco e molto spesso capita che siano presenti più ernie del disco e protrusioni discali in varie zone della colonna vertebrale. Diversi pazienti hanno già subito un intervento chirurgico che momentaneamente sembrava aver risolto il problema, ma che purtroppo si è ripresentato con un’ernia recidiva.


La nostra esperienza

Molte volte la terapia con ozono senza aghi è l’ultima scelta per il paziente, un’ultima spiaggia quasi disperata prima di affrontare la chirurgia.

La maggior parte dei pazienti si rivolge a noi tramite il passaparola di persone che si sono già rivolte a noi con successo oppure perché consigliati dai medici di base e dagli specialisti come i neurochirurghi o gli ortopedici, che sempre più spesso non ritengono necessario l’intervento chirurgico.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto superiore della Sanità sconsigliano l’operazione chirurgica, preferendo metodologie non invasive.


Nel nostro studio visitiamo e trattiamo pazienti che arrivano anche da altre regioni italiane. Queste persone rimangono in città il tempo necessario per fare la prima seduta e poi ritornano 1 volta a settimana per continuare il ciclo di cure.

La nostra esperienza clinica ci insegna che oltre ad eliminare le ernie discali è molto importante agire anche sulle cause che le hanno provocate.

I dischi intervertebrali hanno una biomeccanica molto complessa che si modifica continuamente per sostenere il carico gravitazionale e svolgono un “lavoro di squadra”.

Il peso corporeo è suddiviso tra tutti i dischi che possono protrudere quando sono sovraccaricati.

Se il sovraccarico è prolungato o troppo pesante, il disco si può danneggiare.

Se i dischi sono asportati chirurgicamente, o anche solo parzialmente seguendo le tecniche chirurgiche più moderne, tutta la biomeccanica della colonna vertebrale ne soffrirà, causando una degenerazione precoce delle articolazioni.

Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto superiore della Sanità sconsigliano l’operazione chirurgica, preferendo metodologie non invasive.

Recenti ricerche scientifiche dimostrano che la terapia con ozono può essere risolutiva.

 

Il nostro metodo di cura

Ogni caso è diverso e richiede trattamenti specifici, soggettivi e mirati. Il nostro intervento è mirato a ripristinare la funzionalità della colonna vertebrale e del sistema nervoso e di conseguenza ad eliminare alla radice la causa del problema, non solamente a ridurne i sintomi.

LA PRIMA VISITA si focalizza sul capire se possiamo prendere in cura il paziente. Con la visita si pone attenzione alla postura, alle funzioni neurologiche e all’equilibrio e alla mobilità del paziente, studiamo gli esami clinici (radiografie, TAC e/o Risonanza Magnetica, elettromiografia, ecografie, esami del sangue, etc.) e decidiamo quale percorso di cura effettuare.


Il numero di sedute , la frequenza e le tecniche da adottare sono differenti per ogni paziente, anche se il percorso di cura è similare. 

Alcune persone rispondono alle cure più velocemente di altre. Alcuni hanno bisogno di essere trattati con una frequenza maggiore, anche tutti i giorni, altri invece possono essere trattati una sola volta alla settimana. 


Nella prima fase della cura, soprattutto nei casi in cui il paziente è molto sofferente, si raccomanda di non fare sforzi o esercizi dopo i trattamenti, in modo da dare il tempo alla colonna vertebrale di assestarsi, di non sovraccaricare i dischi intervertebrali e permettergli così di iniziare a guarire. Abbiamo notato che la maggior parte dei pazienti che soffrono di disturbi da ernia del disco o protrusioni sono disidratati, pertanto si consiglia a tutti di bere almeno un litro e mezzo di acqua naturale al giorno.


Nella seconda fase , alla fine dei trattamenti, quando il paziente è tornato a stare bene si consiglia di sottoporsi ad alcune sedute di trattamento una o due volte all’anno per mantenere la colonna vertebrale al massimo della mobilità e il sistema nervoso al massimo delle proprie funzioni. La prevenzione è sempre meglio della cura.


Quanto tempo serve per guarire?

Il percorso curativo naturale rimane lungo perchè si tratta di una problematica importante della colonna vertebrale, che quindi richiede alcuni mesi di riabilitazione per riprendere la propria elasticità e funzionalità.

Solitamente si nota un sensibile miglioramento della sintomatologia verso la metà dei trattamenti ma, affinché la colonna vertebrale torni alla sua funzione ottimale, occorrono generalmente alcuni mesi. Per accelerare il periodo di riabilitazione è importante riprendere gradualmente l’attività fisica, anche solo con brevi camminate ed esercizi specifici per recuperare la tonicità muscolare.


Cos’è l’ernia del disco?

La colonna vertebrale adulta sana e sviluppata è formata da 33 vertebre e dai dischi intervertebrali ad esse connessi che le dividono. I dischi sono composti da cartilagine e costituiti da una parte esterna (anulus fibroso) più resistente e una parte interna gelatinosa (nucleo polposo) che ammortizza lo schock del peso e dei movimenti. La funzione dei dischi, oltre ad ammortizzare, è quella di essere i perni sui quali si muovono le vertebre della spina dorsale.

L’efficienza dei dischi dipende dalla capacità idrolitica del proprio nucleo. E’ stato ripetutamente dimostrato che esiste un processo di diminuzione progressiva dei livelli d’idratazione del disco fin dalla prima parte della vita dove in media il contenuto di acqua nel disco è approssimativamente del 88% e scende a circa il 69% nell’ottava decade della vita. Per fare un esempio visivo semplice, il disco che perde acqua diventa come la gomma lasciata a lungo sotto il sole, perde elasticità, si vetrifica e diventa così più fragile potendosi facilmente sgretolare.

Questo processo succede anche nei dischi intervertebrali, dove avviene una serie di cambiamenti biomeccanici che portano a una depolimerizzazione dei legami proteine/polisaccaridi del nucleo polposo. Durante questa rapida degenerazione dei polisaccaridi avviene una perdita sproporzionata di solfato di condroitina rispetto al chetosolfato. Simultaneamente il contenuto delle fibre di collagene nell’anulus fibroso aumenta.

Questa situazione porta a una riduzione delle capacità idrolitiche ed elastiche del nucleo e di conseguenza a un aumento della pressione trasmessa attraverso l’anulus fibroso che alla lunga porta a creare fissurazioni delle proprie fibre compromettendone la forza ed elicitando le probabilità di protrusioni o ernie discali.


Segnali e sintomatologia 

Il sintomo più comune che caratterizza i casi di ernia discale è un forte mal di schiena che si irradia lungo il gluteo e scende posteriormente sulla gamba fino ad arrivare anche al piede. Questo disturbo è conosciuto come sciatica.

Tuttavia, a seconda di quali nervi sono irritati si possono verificare varie sintomatologie che seguiranno i dermatomi del corpo come per esempio cervicobrachialgie, dorsalgie e cruralgie.

I dolori sono spesso molto forti e peggiorano con alcuni movimenti, soprattutto la flessione del busto o del collo, anche semplicemente tossire e starnutire possono arrecare disturbo. A volte i dolori sono così forti che impediscono il sonno per giorni. In questi casi i farmaci normalmente usati per lenire i sintomi sono poco efficaci. Spesso il busto si storta creando la classica posizione antalgica che serve al paziente per sentire meno dolore.

Spesso il busto si storta creando la classica posizione antalgica che serve al paziente per sentire meno dolore.

Nei casi più gravi e duraturi, nell’arto colpito si noteranno diminuzione della forza muscolare (gli oggetti cadono dalle mani, non si riesce ad aprire una bottiglietta o si inciampa spesso), disturbi della sensibilità, perdita dei peli e raggrinzimento della pelle a causa della scarsa microcircolazione neurovascolare.

I sintomi possono durare anche diversi mesi e provocano molto stress emotivo nei pazienti che non riescono a trovare una cura efficace e duratura nel tempo.


Ernia del disco cervicale e ernia del disco lombare

Distinguiamo due tipologie di ernia del disco, ognuna delle quali implica un trattamento specifico:


  • Ernia del disco cervicale: dolore nella regione del collo, spalle, cefalea, dolore nel bracio con possibile formicolio, perdita di forza e mancanza di sensazioni tattili;
  • Ernia del disco lombare: dolore nella regione della schiena, dolore nella gamba (sciatica, cruralgia) con possibile formicolio, perdita di forza e mancanza di sensazioni tattili.


Protrusione o ernia? Ecco le differenze

La protrusione discale è caratterizzata dal solo coinvolgimento della parte esterna del disco, l’anulus fibroso. L’ernia del disco invece avviene quando parte del nucleo polposo, materiale gelatinoso all’interno del disco, fuoriesce dalle parti danneggiate dell’anulus fibroso entrando nel canale vertebrale o nei fori intervertebrali e può irritare i nervi limitrofi.

La protrusione e l’ernia discale possono crearsi in qualsiasi zona della colonna vertebrale, ma le zone più comunemente colpite sono la regione lombosacrale e la cerniera cervicodorsale e possono provocare gli stessi sintomi. 

A seconda delle strutture anatomiche che sono irritate, il paziente può provare vari tipi di disturbi e sintomi più o meno gravi e in diverse parti del corpo.

 

Trattamento dell’ernia discale o delle protrusioni

Medici e fisioterapisti concordano sull’efficacia del trattamento conservativo dell’ernia discale o protrusioni se effettuato mediante trattamenti qualificati alla colonna vertebrale. Un tempo questa patologia era considerata un’affezione da risolvere solo chirurgicamente, oggi invece è trattata con metodi conservativi.

Le motivazioni principali sono le seguenti:


  • spesso è presente un’ernia discale, confermata dall’imaging, ma la fonte di dolore è un’altra disfunzione articolare o muscolare. Oggi è noto che circa il 40% delle persone sopra i 40 anni presentano un’ernia chiaramente visibile all’imaging ma senza manifestare dolore o altri sintomi;
  • nei casi in cui il disco è effettivamente la fonte del dolore, la causa primaria di tale algia non è la compressione delle radici nervose, come si riteneva precedentemente, ma l’infiammazione dovuta a materiale fuoriuscito nello spazio epidurale. Le terapie riducono l’infiammazione, in taluni casi rimuovendo il materiale erniato dalla radice del nervo.



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